Green Bond: cosa sono e come funzionano le obbligazioni sostenibili

Le “obbligazioni verdi” (o Green Bond) sono titoli obbligazionari associati al finanziamento di progetti con “un’impronta verde”. La loro emissione è, quindi, legata a iniziative che abbiano un impatto positivo sull’ambiente (si pensi, all’efficienza energetica, alla produzione di energia da fonti pulite, all’uso sostenibile dei terreni, ecc.).

In sostanza, i Green Bond servono a raccogliere capitali da investire in progetti vantaggiosi dal punto di vista ambientale (centrali eoliche, iniziative legate alla prevenzione e controllo dell’inquinamento, all’utilizzo sostenibile dell’acqua o all’edilizia eco-compatibile, per citare qualche esempio).

I principali elementi caratterizzanti i Green Bond sono: 1) selezione del progetto da finanziare o rifinanziare; 2) vincolatività dei proventi al progetto selezionato. In particolare, il denaro deve essere depositato su conto vincolato o trasferito in un portafoglio specifico o comunque tracciato dall’emittente; 3) rendicontazione, almeno annuale, dell’utilizzo dei proventi, con la puntuale indicazione dei progetti per cui vengono utilizzati; 4) rilascio, da parte di un revisore esterno, di una second opinion che certifichi documenti e obiettivi.

L’ICMA, l’associazione internazionale dei mercati di capitali, è stata la prima a stilare le caratteristiche dei Green Bond a livello internazionale, i cosiddetti Green Bond Principles.

Si tratta, tuttavia, di un’autoregolamentazione dei mercati che non prevede sanzioni, oltre a quella irrogata dal mercato stesso: l’emittente di un Green Bond è tenuto a rispettare i principi ICMA negli anni successivi all’emissione, in caso contrario ne risponderà in termini reputazionali, con possibili gravi danni per l’azienda.

In ambito comunitario, gli esperti della Commissione europea hanno elaborato degli standard ad hoc per i Green Bond Ue che prevedono, tra l’altro, l’obbligo per chi fornisce la second opinion di essere iscritto a un elenco gestito dall’ESMA, l’authority che regolamenta i mercati finanziari europei.

Leggi l’intervista di Maria Giovanna Ioppolo.

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